Aziende a rischio di incidente rilevante: Valutazione e sicurezza

Nel mondo delle industrie, la sicurezza sul lavoro è un aspetto fondamentale, specialmente per le aziende che appartengono alla categoria del rischio di incidente rilevante. Queste imprese devono affrontare normative severe e processi rigorosi per garantire che i loro dipendenti, il pubblico e l’ambiente siano protetti da potenziali pericoli. Ma cosa significa esattamente essere un’azienda a rischio di incidente rilevante? In questo articolo, esploreremo quali aziende rientrano in questa categoria, quali sono i principali rischi e le normative vigenti per prevenire catastrofi.

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Cos’è un incidente rilevante?

Un incidente rilevante è un evento grave che coinvolge sostanze pericolose e che può causare danni significativi a persone, beni e ambiente. Esempi tipici includono esplosioni, incendi e fuoriuscite di sostanze tossiche o infiammabili. Questi possibili eventi si possono verificare in stabilimenti industriali che trattano, producono o immagazzinano sostanze pericolose, come stabilito dalla normativa Seveso: un insieme di regolamenti europei e nazionali creato per prevenire e ridurre gli effetti di questi incidenti.

Tipologie di aziende a rischio di incidente rilevante

Le aziende considerate a rischio di incidente rilevante appartengono principalmente ai seguenti settori:

  1. Industria chimica: stabilimenti che producono o utilizzano sostanze tossiche, esplosive o infiammabili, come acidi, basi, solventi e altre sostanze chimiche reattive.
  2. Raffinerie e depositi di carburante: impianti che stoccano o raffinano grandi quantità di combustibili e prodotti petroliferi, che possono facilmente innescare incendi o esplosioni.
  3. Impianti di produzione e stoccaggio di gas: centrali che manipolano gas infiammabili come metano, propano o idrogeno, altamente volatili e a rischio di esplosione.
  4. Aziende farmaceutiche: durante il processo produttivo vengono spesso impiegate sostanze chimiche pericolose, soprattutto nelle fasi di ricerca e sviluppo.
  5. Stabilimenti di gestione rifiuti: dove vengono trattati rifiuti pericolosi, quali materiali infiammabili, tossici o radioattivi.

La normativa di riferimento: la direttiva Seveso

In Europa, la gestione del rischio di incidente rilevante è regolamentata principalmente dalla Direttiva Seveso, che prende il nome dall’incidente tragico accaduto nel 1976 a Seveso, in Italia, quando una nube di diossina fuoriuscì da uno stabilimento chimico, causando gravi danni all’ambiente e alla salute pubblica.

La Direttiva Seveso III (2012/18/UE), recepita in Italia dal D.Lgs. 105/2015, impone obblighi precisi per le aziende che sfruttano o immagazzinano determinate quantità di sostanze pericolose. Il decreto si applica a due categorie di stabilimenti:

  • Stabilimenti di soglia inferiore: trattano quantità inferiori di sostanze pericolose ma devono comunque rispettare un livello di sicurezza minimo.
  • Stabilimenti di soglia superiore: impianti che superano quantità specifiche e sono soggetti a norme molto più dure.

Gli obblighi imposti dalla normativa Seveso includono la notifica alle autorità competenti, la redazione di un rapporto di sicurezza, la preparazione di piani di emergenza interni ed esterni, e l’informazione della popolazione potenzialmente coinvolta in caso di incidente.

Valutazione del rischio nelle aziende a rischio di incidente rilevante

Le aziende che utilizzano nelle loro attività quotidiane sostanze pericolose devono effettuare una valutazione del rischio dettagliata per identificare, analizzare e mitigare i potenziali pericoli legati ai processi produttivi. Questo metodo di valutazione è essenziale per garantire la conformità alle normative e prevenire incidenti gravi.

I principali passaggi per una corretta valutazione del rischio includono:

  1. Identificazione delle sostanze pericolose: ogni azienda deve tenere un inventario aggiornato delle sostanze pericolose utilizzate, prodotte o immagazzinate.
  2. Analisi dei potenziali scenari di incidente: ipotizzare e valutare i diversi scenari di rischio, come esplosioni, incendi o perdite di materiale, considerando le probabilità e le conseguenze di ciascun evento.
  3. Valutazione dell’impatto: stimare i potenziali danni a persone, ambiente e infrastrutture in caso di incidente.
  4. Implementazione di misure preventive: una volta identificati i rischi, l’azienda deve adottare misure tecniche e organizzative per ridurre al minimo le probabilità di un incidente rilevante.
  5. Preparazione all’emergenza: oltre a prevenire gli incidenti, le aziende devono prepararsi a gestire in maniera rapida ed efficace eventuali emergenze attraverso piani dettagliati, simulazioni e formazione del personale.

Misure di prevenzione e protezione

Per evitare che un rischio potenziale si trasformi in un incidente rilevante, le aziende devono adottare una serie di misure di prevenzione e protezione. Queste includono:

  • Tecnologie di sicurezza: l’adozione di strumentazioni avanzate, come sensori per rilevare perdite di gas o sistemi di allarme automatici, essenziali per monitorare in ogni momento l’andamento delle attività pericolose.
  • Progettazione sicura degli impianti: le aziende devono garantire che gli impianti industriali siano progettati e costruiti secondo i più alti standard di sicurezza, tenendo conto delle normative vigenti e dei possibili scenari di rischio.
  • Controllo delle sostanze pericolose: la gestione attenta delle sostanze chimiche, sia durante il trasporto che durante la produzione, è cruciale per prevenire fuoriuscite o reazioni indesiderate.
  • Formazione del personale: uno degli aspetti più importanti (e da non sottovalutare) della prevenzione è la corretta formazione dei lavoratori, affinché siano consapevoli dei rischi e sappiano sempre come comportarsi in caso di emergenza.
  • Manutenzione e monitoraggio: un’adeguata manutenzione delle attrezzature e degli impianti è essenziale per prevenire guasti e anomalie. Un monitoraggio continuo aiuta a rilevare tempestivamente eventuali problemi.

Piani di emergenza e comunicazione con il pubblico

Nel caso di un incidente rilevante, la rapidità di reazione può fare la differenza tra una tragedia contenuta e un disastro su vasta scala. Per questo motivo, le aziende a rischio sono tenute a sviluppare piani di emergenza che descrivano nel dettaglio le azioni da intraprendere in caso di un incidente.

I piani di emergenza si suddividono in due categorie:

  • Piano di emergenza interno: viene predisposto dall’azienda e racchiude al suo interno tutte le procedure da seguire per proteggere i lavoratori e limitare i danni dello stabilimento.
  • Piano di emergenza esterno: viene predisposto dalle autorità locali e descrive le misure da adottare per proteggere la popolazione e l’ambiente circostante in caso di incidente rilevante.

È essenziale che le aziende collaborino con le autorità locali e informino regolarmente il pubblico sui rischi e le misure di sicurezza adottate. Una comunicazione efficace con la popolazione è fondamentale per garantire una risposta coordinata in caso di emergenza.

Le aziende a rischio di incidente rilevante giocano un ruolo molto importante nell’economia globale, ma devono affrontare sfide significative per garantire la sicurezza delle persone e dell’ambiente. La prevenzione degli incidenti non è solo un obbligo legale, ma una responsabilità morale. Implementare valutazioni del rischio accurate, adottare tecnologie di sicurezza avanzate e formare adeguatamente il personale sono passi fondamentali per ridurre al minimo i rischi e garantire un futuro sicuro per tutti.

 

Articolo a cura di Giorgio Galizia

 

 

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Author: Giorgio Grimani
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