Valutazione del rischio di fulminazione: Protezioni e normative per la sicurezza sul lavoro

La valutazione del rischio di fulminazione è un elemento che rimane in primo piano per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, soprattutto in ambienti particolarmente esposti a fenomeni atmosferici come fulmini e scariche elettriche. Le scariche atmosferiche possono causare danni significativi a persone, edifici, impianti e attrezzature, rendendo essenziale un’adeguata protezione e un piano di prevenzione. In questo articolo esploreremo come avviene la valutazione del rischio di fulminazione, le principali protezioni contro le scariche atmosferiche e le normative che regolano questi aspetti.

Per informazioni più specifiche invece, o per una consulenza su misura, visita il nostro sito. Un nostro esperto è pronto ad aiutarti per ogni questione sulla sicurezza nella tua azienda.

Cos’è la valutazione del rischio di fulminazione?

La valutazione del rischio di fulminazione consiste nell’analizzare le probabilità che una struttura o un impianto vengano colpiti da un fulmine e nel determinare le misure necessarie per ridurre tale rischio. Secondo la normativa vigente in Italia, la valutazione è un obbligo previsto dal D.Lgs. 81/08, che richiede di garantire la sicurezza dei lavoratori anche nei confronti dei rischi derivanti da eventi atmosferici, come appunto i fulmini.

La valutazione deve essere condotta seguendo i criteri indicati nella norma CEI EN 62305, che indica lo standard per la protezione contro le scariche atmosferiche. Questo importante documento fornisce linee guida su come svolgere le analisi sulle strutture e identificare le aree più a rischio, tenendo conto di fattori come:

  • La frequenza di fulmini nella zona geografica;
  • La tipologia di struttura (altezza, materiali utilizzati);
  • La presenza di dispositivi elettronici sensibili;
  • La densità di popolazione attorno alla struttura.

Lo scopo principale è individuare i punti vulnerabili e adottare le opportune misure di protezione per ridurre al minimo le conseguenze di un eventuale impatto.

Come si effettua la valutazione del rischio di fulminazione?

La valutazione del rischio di fulminazione richiede un’analisi attenta e dettagliata di diversi aspetti. Il primo passo consiste nel raccogliere dati sulle condizioni locali, come la frequenza dei fulmini e le caratteristiche climatiche dell’area. Dopodiché, si procede a un’analisi della struttura in sé, valutando la sua esposizione e il potenziale danno che potrebbe subire in caso di fulminazione.

Il calcolo del rischio si basa su modelli matematici che tengono conto di parametri specifici, come l’area di raccolta efficace (ovvero la superficie che potrebbe attirare i fulmini) e la probabilità di impatto diretto. Inoltre, è importante analizzare anche i possibili danni secondari, come le sovratensioni indotte sui circuiti elettrici o elettronici.

Una volta effettuata la valutazione, si possono definire le misure di protezione adeguate. In queste sono comprese sia misure preventive (installazione di parafulmini) che azioni correttive per ridurre i rischi residui.

Le protezioni contro le scariche atmosferiche

Le scariche atmosferiche rappresentano una minaccia reale e costante per le strutture e le persone, ma esistono diverse soluzioni per ridurre il rischio di danni. Le principali protezioni contro le scariche atmosferiche si dividono in protezioni esterne e protezioni interne.

Protezioni esterne: parafulmini e gabbie di Faraday

La protezione esterna più comune contro i fulmini è sicuramente l’installazione di un parafulmine. Questo dispositivo, posizionato sul punto più alto di un edificio, serve a intercettare le scariche elettriche e a dirigerle in modo sicuro verso il terreno grazie ad una rete di cavi metallici. I parafulmini che vengono scelti dopo la valutazione del rischio di fulminazione devono tassativamente essere progettati e installati seguendo le norme CEI, che ne definiscono la corretta dimensione e posizionamento in base alle caratteristiche dell’edificio.

Un’altra forma di protezione esterna è la gabbia di Faraday, un sistema di schermatura che circonda l’edificio o l’impianto con conduttori metallici. Questo sistema crea una sorta di “scudo” che impedisce al fulmine di danneggiare l’interno della struttura. Le gabbie di Faraday sono particolarmente utili per la protezione di impianti sensibili o ad alto rischio, come centrali elettriche o impianti industriali.

Protezioni interne: scaricatori di sovratensione

Oltre alla protezione esterna, è essenziale dotare gli impianti di sistemi di protezione interna. Il rischio non deriva solo dal contatto diretto con il fulmine, ma anche dalle sovratensioni indotte che possono danneggiare i dispositivi elettronici. Gli scaricatori di sovratensione sono dispositivi che limitano l’energia trasferita agli impianti elettrici durante una scarica atmosferica, proteggendo i circuiti interni da danni irreparabili.

Gli scaricatori di sovratensione devono essere installati nei quadri elettrici e nelle linee di alimentazione degli edifici, soprattutto in quelli dotati di sistemi elettronici sofisticati, come i data center o le strutture ospedaliere. Questi dispositivi, conformi alle norme CEI, sono una difesa efficace contro i fulmini indiretti.

La normativa di riferimento sulla valutazione del rischio di fulminazione

In Italia, la normativa di riferimento in materia di valutazione del rischio di fulminazione e protezione contro le scariche atmosferiche è il D.Lgs. 81/08, noto anche come Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro. Questo decreto legislativo impone l’obbligo per i datori di lavoro di garantire la sicurezza dei dipendenti in relazione a tutti i rischi, compresi quelli derivanti da fenomeni atmosferici.

In particolare, l’articolo 84 del D.Lgs. 81/08 stabilisce in poche parole che:

“Gli edifici e le strutture devono essere protetti contro le fulminazioni dirette e indirette, attraverso l’adozione di misure tecniche idonee, in conformità alle norme vigenti.”

Le norme CEI, in particolare la CEI EN 62305, forniscono le linee guida specifiche per la progettazione e l’installazione di sistemi di protezione contro i fulmini. Queste normative tecniche indicano come valutare i rischi e quali sistemi di protezione adottare in base alle caratteristiche della struttura e alla sua esposizione.

È fondamentale che la valutazione del rischio di fulminazione e le relative protezioni siano documentate e aggiornate periodicamente. Inoltre, le verifiche sui sistemi di protezione devono essere effettuate da personale qualificato e a intervalli regolari, come previsto dalla normativa.

 

La valutazione del rischio di fulminazione e l’installazione di adeguati sistemi di protezione contro le scariche atmosferiche sono operazioni imprescindibili per garantire la sicurezza sul lavoro. Le scariche atmosferiche possono causare danni significativi, ma con una corretta pianificazione e l’adozione delle misure preventive idonee è possibile ridurre al minimo i rischi.

Rispettare le normative vigenti e dotarsi delle tecnologie più avanzate, come parafulmini e scaricatori di sovratensione, è il modo migliore per proteggere edifici e persone.

 

Articolo a cura di Giorgio Galizia

 

 

Per altre utili informazioni per la sicurezza nella tua azienda visita il nostro sito, noi di Grimani Consulenze abbiamo servizi dedicati ad ogni esigenza.

Sei già iscritto alla nostra Newsletter? Compila il form qui sotto per non perdere tutti i nostri aggiornamenti.

 



Author: Giorgio Grimani
Aiuto le imprese ad evitare sanzioni dagli enti di controllo tecnici | QHSE | RSPP | DPO

Lascia un commento