- 25 Febbraio 2022
- Posted by: Giorgio Grimani
- Categoria: Ambiente, Featured, Senza categoria, Sicurezza
Sei hai un’azienda e vuoi che sia al passo con le direttive in materia di tutela ambientale, devi sapere che gran parte delle misure da adottare disciplinano: scarichi, emissioni e rifiuti.
Anche se, a voler essere più precisi, questa regolamentazione incide su un ventaglio molto più ampio di settori e misure, come:
- Amianto;
- Ambiente (edilizia e urbanistica);
- Risorse naturali (energia);
- Ozono;
- PCB e PCT;
- Sostanze pericolose;
- Rumore;
- Sicurezza;
- Sostanze pericolose;
- Suolo.
Le tutele che riguardano la maggior parte delle aziende, se non si considerano i casi specifici, si possono riunire principalmente nelle tre categorie iniziali.
In questo articolo scopriremo cosa occorre sapere nel 2022 in fatto di tutela ambientale se hai un’azienda. Se hai bisogno di un’assistenza specifica, scopri i nostri servizi semplificati dedicati agli adempimenti ambientali.
La tua azienda rispetta le norme che tutelano la sicurezza dell’ambiente? Leggi quanto segue per scoprirlo.
La legge che regola la tutela ambientale per le aziende
Il D.Lgs. 152/06 smi., conosciuto anche come testo unico ambientale, è la normativa che regola la tutela ambientale legata alle aziende. Le industrie e le imprese nel loro processo di produzione si portano dietro conseguenze potenzialmente inquinanti per l’ambiente o relativamente al depauperamento delle risorse naturali.
Per ovviare a questa problematica è sorta la necessità di regolamentare, in modo sempre più incisivo, tutta una serie di attività che possono generare effetti negativi sull’ambiente.
In particolar modo, la direttiva, adottata a livello europeo, si esprime sui seguenti aspetti:
- La valutazione ambientale strategica (VAS)
- La valutazione d’impatto ambientale (VIA)
- L’autorizzazione ambientale integrata (IPPC)
- La difesa del suolo
- La tutela delle acque dall’inquinamento e di gestione delle risorse idriche
- La tutela dell’aria e la riduzione delle emissioni in atmosfera
Ogni azienda e industria che rientri nelle direttive del testo unico sull’ambiente è tenuta a rispettare queste norme, mentre per i casi più specifici sono previste ulteriori criteri ambientali, come:
- Legge 334/99 (Legge Seveso) per le aziende a rischio di incidente rilevante
- Le sostanze lesive per l’ozono e i gas che provocano effetto serra
- La normativa ADR, per il trasporto delle merci pericolose8
- La gestione degli impianti termici e di condizionamento (DPR 74/13)
Le politiche odierne sono molto attente alle questioni ambientali, le quale sono diventate un requisito necessario per valutare la fattibilità e la sostenibilità di un’impresa.
Conoscere la situazione della propria azienda rispetto alle prescrizioni è necessario per ridurre i rischi ad esse correlati, come:
- Procedimenti amministrativi e penali
- tutelare l’immagine aziendale
- attuare politiche di miglioramento delle prestazioni aziendali
Settori coinvolti nella tutela ambientale
I settori coinvolti nella tutela ambientale sono principalmente quelli che in qualche modo incidono, anche solo potenzialmente, sulle condizioni ambientali e sociali che li circondano.
Per fare un riassunto, potremmo riunire le attività che sono coinvolte nella normativa espressa dal testo unico sull’ambiente, nelle seguenti categorie:
- Costruzioni
- Metalmeccanico
- Chimico
- Alimentare
- Uffici e pubbliche amministrazioni
- Elettrico ed elettronico
- Alberghi e strutture ricettive
- Trasporti
Misure da adottare per lo smaltimento dei rifiuti
Lo smaltimento dei rifiuti è sicuramente il primo parametro che ogni azienda è tenuta a rispettare. Ogni attività deve prevedere una strategia di riciclo organizzata nel rispetto delle attività di raccolta differenziata in base alla tipologia di rifiuto: carta, vetro, plastica, lattine, ect.
La normativa prevede il recupero e lo smaltimento dei rifiuti particolari – come toner e cartucce per stampanti – da parte di ditte specializzate. Il sistema di recupero viene articolato a livello comunale, che accede ad apposite aree preposte (chiamati eco-box), dove avverrà lo stoccaggio dei rifiuti.
Per chi non rispetta, o rispetta in parte, le direttive che riguardano la raccolta differenziata, sono previste sanzioni.
Un’ulteriore motivazione per salvaguardare l’ambiente è la questione etica che inevitabilmente questo argomento si porta dietro, da questo deriva la centralità di questa legislazione sempre più aspra.
Le contromisure prevedono la limitazione della produzione dei rifiuti, oltre che la loro corretta gestione. Questa pratica nello specifico è importante per evitare che ogni impresa scarichi abusivamente i propri scarti di produzione, anzi il controllo è necessario per evitare questa tendenza.
È necessario quantificare i rifiuti prodotti e tracciare gli spostamenti, per sapere dove vanno a finire.
Le aziende implicate nelle direttive producono questi dati tenendo la contabilità dei rifiuti prodotti:
- Comunicando all’autorità competente la quantità e la qualità dei rifiuti prodotti, mediante il modulo unico di dichiarazione (MUD);
- Registrandone la provenienza, il trasporto e la destinazione, utilizzando il formulario di trasporto e il registro di carico e scarico.
Come smaltire correttamente le acque sporche
L’acqua è senza alcun dubbio una risorsa preziosa da tutelare, in quanto è sicuramente un fattore determinante dello sviluppo sociale ed economico.
La sua importanza è tale da richiedere una normativa molto attenta a riguardo, per tutelare la purezza e il mantenimento delle risorse idriche.
Pertanto la legislazione ne regola sia il prelievo, per evitare l’impoverimento delle fonti, che lo scarico per limitare l’inquinamento dei corpi ricettori.
Ogni prelievo deve essere autorizzato e misurato; l’acqua prelevata deve essere pagata.
Emissioni aziendali: come gestirle
L’aria è una risorsa vitale per l’uomo, perché senza aria non si vive.
Se l’aria che respiriamo è inquinata, ci ammaleremo facilmente in vari modi, per cui è fondamentale mantenere un’adeguata qualità dell’aria. Innanzitutto con misure preventive, per evitare l’inquinamento atmosferico, ma anche correttive, per risanare l’aria che respiriamo.
La normativa ambientale relativa all’aria si basa sul controllo delle emissioni degli impianti industriali e civili.
Per costruire un nuovo impianto con emissioni inquinanti e per modificarne in maniera sostanziale uno già esistente è necessario essere autorizzati dall’autorità competente.
Per ottenere l’autorizzazione all’esercizio di impianti termici civili con potenza superiore a 0,035 MW, è necessario Il personale addetto alla conduzione degli impianti termici civili di potenza termica nominale superiore a 0.232 MW deve essere munito di un patentino di abilitazione.
Articolo a cura di Renato M.G. Sarlo
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