fbpx

Infortunio sul lavoro e malattia professionale: cosa sono e differenze

Quando si parla di infortunio o malattia professionale, in ambito di sicurezza sul luogo di lavoro, ci si riferisce a due concetti differenti, che identificano situazioni che necessitano di essere trattate con diverse modalità.

Ma cosa sono nello specifico? E come ci si deve comportare quando si verificano?

In questo articolo parleremo di cosa sono e delle differenze tra malattia professionale e infortunio, in modo da chiarire una volta per tutte come gestirle.

Cos’è un infortunio sul lavoro

In base alla definizione prevista per legge, l’infortunio sul lavoro è un incidente verificatosi “per causa violenta in occasione di lavoro”, dalla quale deriva una lesione o una malattia (nei casi più gravi, anche la morte) che provoca un’astensione dal lavoro superiore ai 3 giorni.

Per poter parlare di infortunio è necessario che si verifichino contemporaneamente 4 presupposti necessari per identificarlo:

  • Si deve trattare di un evento traumatico che provoca una lesione, anche mortale del lavoratore;
  • L’inabilità dal lavoro deve essere superiore a 3 giorni;
  • Deve esserci una causa violenta alla base, termine con il quale ci si riferisce a una precisa azione concentrata nel tempo che provoca un danno all’organismo del lavoratore. Ne fanno parte anche gli agenti virali e microbici;
  • L’evento deve essere collegato da un rapporto di causa-effetto all’attività lavorativa svolta.

Infortunio fuori dall’orario e dal luogo di lavoro

Stando a quanto dice la normativa, l’infortunio deve accadere “in occasione di lavoro” per essere tale. Questo concetto è importante per delimitare il perimetro dell’infortunio sul lavoro.

All’interno di questo vi rientrano praticamente tutti gli eventi accaduti in orario lavorativo, durante le attività lavorative ordinarie, straordinarie e finanche quelle propedeutiche o preparatorie.

A queste occasioni si deve poi aggiungere “l’infortunio in itinere”, una tutela dagli eventi lesivi che potrebbero colpire il lavoratore nel tragitto casa-lavoro. La legge in questo caso tutela anche l’infortunio avvenuto andando e tornando dal lavoro.

In questa evenienza l’infortunato avrà diritto ad un indennizzo, che sarà valido in questi casi:

  • Solo nel caso in cui l’incidente avvenga durante il normale percorso casa-lavoro;
  • Qualora il lavoratore sia costretto a deviare il naturale percorso per cause di forza maggiore, come per esempio la presenza di una strada interrotta;
  • Per i lavoratori che utilizzano sia i mezzi pubblici sia i mezzi privati, che sono consentiti solo in mancanza di mezzi pubblici che permettano di raggiungere la sede lavorativa;
  • In caso di un eventuale infortunio verificatosi in missione o in trasferta.

Cos’è una malattia professionale

La malattia professionale, o tecnopatia, è una patologia che il lavoratore contrae in occasione dello svolgimento dell’attività di lavoro. La causa scatenante è lenta ed è legata all’esposizione nel tempo a determinati fattori presenti nell’ambiente lavorativo.

A differenza dell’infortunio, che si verifica nell’immediato e incide in modo traumatico sulla salute del lavoratore, la malattia professionale si sviluppa quindi protraendosi nel tempo.

Questa sua natura rende la malattia professionale pericolosa, perché spesso rimane latente e di conseguenza viene sottovalutata.

La malattia professionale è frutto di una graduale e progressiva azione dei fattori presenti nell’attività di lavoro. Spesso sono radiazioni o vibrazioni a causarla, oltre che lo stress accumulato durante l’impiego, cosa che rende molto difficile accorgersi dell’insorgere della patologia.

Questa è anche la radice di una storica sottovalutazione dovuta alle difficoltà di individuazione e accertamento del nesso causale e ad un significativo fenomeno di sottodenuncia da parte dei lavoratori.

Cosa succede a seguito di un infortunio

Secondo il D.P.R. n.1124 del1965 in caso di infortunio il dipendente ha diritto a usufruire dell’assicurazione obbligatoria, la quale garantisce:

  • Prestazioni di tipo sanitario
  • Un risarcimento che varia in relazione al danno causato dall’evento traumatico

Il lavoratore viene tutelato nella misura in cui ha diritto a non perdere il posto di lavoro e a ricevere una copertura economica nei giorni in cui non lavora.

Quest’ultima viene divisa fra INAIL e azienda in base a quanto segue:

  1. nel giorno dell’infortunio, la retribuzione è a carico dell’azienda;
  2. nei tre giorni successivi, il cosiddetto “periodo di carenza”, è il datore di lavoro che deve continuare a pagare il lavoratore;
  3. dal quarto giorno in poi, il trattamento economico spetta all’INAIL.

Il lavoratore ha l’obbligo di denunciare gli infortuni sul lavoro, anche quelli di lieve entità, per non rischiare di perdere l’indennità che gli spetta e a provare il suo stato effettivo tramite certificato medico.

Per essere presentata la denuncia deve rientrare in determinati parametri:

  • Deve essere fatta online tramite il sito dell’INAIL;
  • Deve essere fatta entro 2 giorni di tempo dal momento in cui ne è stata data comunicazione al datore di lavoro, oppure entro 24 ore in caso di morte o pericolo di morte;
  • Contestualmente, il medico o la struttura sanitaria che ha visitato il lavoratore infortunato, deve trasmettere all’INAIL il certificato medico, che deve essere fornito anche al datore di lavoro da parte del lavoratore stesso, assieme alla data di rilascio, al codice identificativo e ai giorni di prognosi.

Il datore di lavoro deve comunicare entro 2 giorni all’autorità locale di pubblica sicurezza gli infortuni che hanno causato la morte di un lavoratore o quelli con prognosi superiore a 30 giorni, in caso di assenza di obbligo assicurativo.

Nel caso in cui, invece, fosse soggetto agli obblighi assicurativi INAIL, il datore di lavoro deve denunciare l’infortunio all’INAIL per via telematica, riportando nella denuncia i dati dell’azienda, quelli del dipendente e i dettagli relativi all’incidente: questi ultimi saranno utilizzati per calcolare la “retribuzione media giornaliera” relativa all’indennità INAIL.

Cosa succede in caso di malattia professionale

Al dipendente che contragga una malattia professionale è riconosciuto il diritto alla conservazione del posto di lavoro per il c.d. “periodo di comporto” (art. 2110 cc), così come stabilito dalla legge o dal CCNL applicato.

Al verificarsi della malattia professionale indennizzabile, il lavoratore ha diritto a prestazioni di natura sanitaria (i.e. cure mediche e chirurgiche, soccorsi, fornitura di apparecchi di protesi, ecc.) e a un indennizzo economico.

Per ottenere le prestazioni da parte dell’INAIL in caso di malattia professionale è necessario effettuare una denuncia.
Il lavoratore deve comunicare al datore di lavoro di avere contratto la malattia professionale entro 15 giorni dal momento in cui questa si manifesta.
Il datore di lavoro, a sua volta, deve inviare all’INAIL la relativa denuncia entro i successivi 5 giorni.

 

 

Articolo a cura di Renato M.G. Sarlo

 

Per altre utili informazioni per la sicurezza nella tua azienda visita il nostro sito, noi di Grimani Consulenze abbiamo servizi dedicati ad ogni esigenza.

Sei già iscritto alla nostra Newsletter? Compila il form qui sotto per non perdere tutti i nostri aggiornamenti.

 



Author: Giorgio Grimani
Aiuto le imprese ad evitare sanzioni dagli enti di controllo tecnici | QHSE | RSPP | DPO

Lascia un commento