- 10 Maggio 2023
- Posted by: Giorgio Grimani
- Categoria: Formazione, Senza categoria, Sicurezza
Dopo oltre 3 anni di incertezze possiamo finalmente dirlo: la pandemia da Covid-19 è finita.
O meglio, non lo diciamo noi, ma il Comitato di emergenza per il Covid-19 tramite il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Una notizia epocale, che sembra chiudere un cerchio che ha fatto molto discutere e preoccupare. Da qualche tempo per le strade già si respirava un clima più leggero, ma ora è ufficiale.
Non tarda ad arrivare il commento del Ministro della Salute Orazio Schillaci, con le dovute riserve, ma che può asserire con fermezza: “Da oggi possiamo dire che l’emergenza sanitaria Covid-19 è alle nostre spalle.
In questo articolo vediamo più nello specifico le dichiarazioni a proposito della fine della pandemia, ma anche il destino riservato a tamponi e mascherine.
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Dichiarata la fine della pandemia da Covid-19
Il 4 maggio 2023 si è tenuta la quindicesima riunione del Comitato di emergenza per il Covid-19, convocato dal direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Dopo l’incontro il Comitato ha informato il direttore che la pandemia non costituisce più un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale (Pheic).
Son passati più di tre anni dalla data in cui si era tenuta la prima riunione del Comitato di emergenza per il Covid-19. Era il 22-23 gennaio 2020.
Una settimana dopo, il 30 gennaio 2020, si era tenuta la seconda riunione, in occasione della quale si entrava in pandemia. In quel momento l’epidemia da Covid-19 era stata identificata come un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale (Pheic).
Le parole del Ministro della Salute
Qualche giorno fa il Ministro della Salute Orazio Schillaci commentato la fine della pandemia da Covid-19 con queste parole:
“Da oggi possiamo dire che l’emergenza sanitaria Covid-19 è alle nostre spalle. Il mio pensiero va innanzitutto ai medici e agli operatori sanitari e sociosanitari che non hanno risparmiato energie per combattere questo incubo globale e alle persone che non ce l’hanno fatta. In loro memoria non dobbiamo dimenticare questa terribile esperienza e dobbiamo rafforzare la ricerca, le strutture sanitarie e l’assistenza territoriale perché non accada mai più niente di simile”.
La dichiarazione è arrivata a seguito dell’annuncio della fine dell’emergenza sanitaria globale rilasciato dall’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Ghebreyesus.
Dopo oltre tre anni di pandemia il Comitato tecnico dell’Organizzazione mondiale della sanità si è infine espresso con queste parole:
“Ora abbiamo gli strumenti e le tecnologie per prepararci meglio alle pandemie, per individuarle prima, per rispondere più rapidamente e per mitigarne l’impatto”.
Questo è ciò che ha dichiarato Ghebreyesus, avvertendo che:
“resta il rischio di nuove varianti emergenti che possono causare nuove ondate di casi e morti. La cosa peggiore che i Paesi possano fare ora è usare questa notizia per abbassare la guardia, per smantellare il sistema che hanno costruito e per lanciare alla gente il messaggio che il Covid non è più qualcosa di cui preoccuparsi. Il virus è qui per rimanere”.
Mascherine: nuove regole anti Covid-19 dal 1 maggio 2023
La fine della pandemia da Covid-19, come dichiarato dal Comitato di emergenza, arriva a pochi giorni dal cambio di rotta avvenuto il 1 maggio 2023.
Nello specifico si era parlato di obblighi in materia di mascherine. L’obbligo di indossarle rimane, sia per il personale dipendente sia per i parenti in visita:
- Nei reparti ospedalieri a rischio,
- Nelle Rsa
- Nelle strutture sul territorio di lungodegenza e riabilitazione
Nello specifico, l’ordinanza è destinata:
- Ai reparti sanitari che “ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, specialmente se ad alta intensità di cura, identificati dalle Direzioni Sanitarie delle strutture sanitarie”
- Agli “utenti e i visitatori delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti”.
Sono esclusi invece i bambini di età inferiore ai sei anni e per le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina. Ma anche le persone che devono comunicare con una persona con disabilità in modo da non poter fare uso del dispositivo.
Mascherine e tamponi: dove rimangono validi a “discrezione”
Ci sono poi altre situazioni dove l’utilizzo di mascherine e tamponi è invece a discrezione degli organi di direzione sanitaria. Si tratta di posti come:
- Reparti delle strutture sanitarie
- Sale d’attesa
In questo caso la decisione sull’utilizzo dei DPI per le vie respiratorie per operatori e visitatori dipende dalla direzione. Questa ha facoltà di disporre l’uso anche per tutti coloro che presentino sintomatologia respiratoria.
Non sono previste analoghe misure per quanto riguarda gli spazi ospedalieri comunque siti al di fuori dei reparti di degenza.
Per quanto riguarda gli accessi ai Pronto soccorso siamo sulla stessa linea. La decisione sull’esecuzione del tampone diagnostico per l’infezione da SARS-CoV2 “è rimessa alla discrezione delle Direzioni sanitarie e delle autorità regionali“.
È giusto comunque ricordare che dal 31 ottobre 2022 non sussiste alcun obbligo a livello normativo all’esecuzione del tampone per l’accesso in pronto soccorso. L’articolo 2-bis ‘Misure concernenti gli accessi nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie’ del Dl 22/04/2021, n. 52” era stato infatti abrogato a fine 2022.
“Resta alla discrezione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta” la decisione sull’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie per l’accesso agli ambulatori medici.
L’ordinanza sarà in vigore dal 1° maggio 2023 al 31 dicembre 2023.
Articolo a cura di Renato M.G. Sarlo
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