- 19 Luglio 2023
- Posted by: Giorgio Grimani
- Categoria: Formazione, Senza categoria, Sicurezza
La sicurezza sul lavoro sulle navi è una questione di fondamentale importanza per garantire la protezione e il benessere degli equipaggi a bordo.
Ci sono diverse normative e procedure che regolano la sicurezza del lavoro sulle navi. Le principali linee guida sono stabilite dalla Convenzione sul lavoro marittimo (MLC) dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO).
In questo articolo parleremo delle normative e delle figure di riferimento che lavorano insieme per garantire che:
- Le politiche e le procedure di sicurezza del lavoro marittimo siano implementate correttamente, che i rischi siano adeguatamente gestiti
- L’equipaggio sia adeguatamente formato e coinvolto nella promozione di un ambiente di lavoro sicuro a bordo delle navi.
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Lavoro sulle navi: aspetti chiave della sicurezza del settore marittimo.
È importante sottolineare che la sicurezza del lavoro sulle navi è una responsabilità condivisa tra l’armatore, l’equipaggio e le autorità competenti.
In questo contesto l’equipaggio delle navi deve essere adeguatamente formato per:
- Affrontare situazioni di emergenza
- Utilizzare correttamente le attrezzature di sicurezza
- Seguire le procedure operative standard.
Le navi devono essere dotate di attrezzature di sicurezza adeguate, come:
- Giubbotti di salvataggio
- Imbarcazioni di salvataggio
- Estintori
- Segnalatori acustici e visivi
- Apparecchiature di soccorso medico e altri dispositivi di emergenza.
Le navi devono avere piani di emergenza dettagliati che coprano una vasta gamma di scenari, tra cui:
- Evacuazione dell’equipaggio
- Lotta antincendio
- soccorso medico
- Operazioni di salvataggio.
Questi piani devono essere comunicati all’equipaggio e sottoposti a esercitazioni regolari per assicurarsi che tutti siano preparati a gestire le situazioni di emergenza in modo sicuro ed efficiente.
Le navi, ad ogni modo, sono soggette a ispezioni regolari per garantire che siano conformi alle norme di sicurezza. La sicurezza del lavoro sulle navi richiede una cultura di sicurezza solida a bordo.
MLC: come funziona la convenzione sul lavoro marittimo
La Convenzione sul lavoro marittimo (MLC) dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) è un trattato internazionale adottato nel 2006 che stabilisce norme e requisiti minimi per il lavoro marittimo su navi commerciali.
La MLC è stata creata per garantire la protezione dei diritti dei lavoratori marittimi e per promuovere condizioni di lavoro decenti a bordo delle navi. Essa si applica a tutte le navi commerciali che operano in mare aperto, comprese quelle di Stato e di bandiera straniera.
Questo trattato copre una vasta gamma di questioni relative al lavoro marittimo, inclusi:
- Contratti di lavoro
- Condizioni di vita e di lavoro a bordo
- Sicurezza e la salute sul lavoro
- Protezione sociale
- Altri aspetti legati al benessere dei lavoratori.
La MLC riconosce e protegge quindi una serie di diritti fondamentali per i lavoratori marittimi. Inoltre stabilisce standard minimi per le condizioni di vita e di lavoro a bordo delle navi.
Ciò include disposizioni riguardanti l’alloggio, la nutrizione, l’igiene, la protezione della salute e la copertura dei servizi medici a bordo.
La convenzione stabilisce tra le altre cose limiti massimi per le ore di lavoro e periodi di riposo. Ma non solo, richiede anche che siano adottate misure per garantire la sicurezza e la salute sul lavoro a bordo delle navi. Tra queste troviamo la copertura assicurativa per l’assistenza sanitaria, l’indennità di disoccupazione, l’indennità per infortunio sul lavoro e altre forme di sicurezza sociale.
Altre normative che regolano la sicurezza del settore marittimo
Oltre alla Convenzione sul lavoro marittimo (MLC), esistono diverse altre normative e convenzioni internazionali che regolano la sicurezza del lavoro marittimo.
Convenzione internazionale per la salvaguardia della vita umana in mare (SOLAS)
SOLAS è una delle convenzioni marittime più importanti ed è stata adottata dall’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO).
La convenzione stabilisce requisiti per la sicurezza delle navi, inclusi aspetti come:
- Adeguatezza delle costruzioni
- Equipaggiamento di sicurezza
- Sicurezza antincendio
- Segnaletica
- Procedure operative.
Convenzione internazionale sulla formazione, l’addestramento e l’abilitazione degli operatori di imbarcazioni (STCW)
STCW è un trattato dell’IMO che stabilisce standard internazionali per la formazione e l’addestramento degli equipaggi marittimi.
La convenzione definisce i requisiti minimi per le competenze, le conoscenze e le abilità degli operatori di imbarcazioni. Tra questi sono compresi i requisiti per il personale di coperta, il personale tecnico e il personale di macchina.
Convenzione internazionale per la prevenzione dell’inquinamento causato dalle navi (MARPOL)
MARPOL, adottata dall’IMO, si occupa della prevenzione dell’inquinamento marino causato dalle navi.
La convenzione stabilisce requisiti per:
- Gestione dei rifiuti
- Controllo delle emissioni atmosferiche
- Trattamento delle acque di scarico
Oltre che altre misure volte a ridurre l’impatto ambientale delle operazioni marittime.
Convenzione internazionale per il controllo e la gestione delle acque di zavorra e dei sedimenti delle navi (BWM)
BWM è un trattato dell’IMO che stabilisce standard per il controllo delle acque di zavorra e dei sedimenti delle navi, al fine di prevenire la diffusione di specie marine invasive.
La convenzione definisce requisiti per l’installazione di sistemi di gestione delle acque di zavorra, la registrazione delle operazioni e altre misure correlate.
Norme nazionali e regionali
Oltre alle convenzioni internazionali, ci sono normative specifiche di ciascun paese e regione che regolano la sicurezza del lavoro marittimo.
Queste norme possono variare a seconda della giurisdizione e possono includere requisiti aggiuntivi o specifici per la sicurezza delle navi e dei lavoratori marittimi.
Figure di riferimento della sicurezza del settore marittimo
All’interno di un’azienda che opera nel settore marittimo, ci possono essere diverse figure di riferimento coinvolte nella gestione della sicurezza del lavoro marittimo. Esse possono variare in base alla struttura organizzativa e alle dimensioni dell’azienda.
Abbiamo elencato di seguito le figure più comuni.
Responsabile della sicurezza
La figura dell’RSPP è responsabile dell’implementazione e del monitoraggio delle politiche di sicurezza aziendali, nonché dell’elaborazione e dell’aggiornamento dei piani di sicurezza del lavoro marittimo.
Si occupa di:
- Valutazione dei rischi
- Promozione della conformità alle norme di sicurezza
- Attività di formazione del personale.
Ufficiale di sicurezza della nave
A bordo della nave, l’ufficiale di sicurezza è responsabile della supervisione delle operazioni di sicurezza e dell’adeguato mantenimento delle attrezzature di sicurezza.
- Monitora il rispetto delle norme di sicurezza
- Coordina le esercitazioni di emergenza
- Si assicura che l’equipaggio abbia la formazione necessaria per affrontare le situazioni di emergenza.
Medico di bordo
In alcune navi, soprattutto quelle di grandi dimensioni, può essere presente un medico di bordo.
Questa figura si occupa delle questioni legate alla salute dei lavoratori marittimi, fornendo assistenza medica e gestendo eventuali emergenze sanitarie a bordo. Collabora con l’ufficiale di sicurezza per garantire la disponibilità di attrezzature mediche adeguate e la preparazione del personale per la gestione delle emergenze mediche.
Comitato per la sicurezza
Un comitato per la sicurezza può essere istituito per promuovere una cultura della sicurezza all’interno dell’azienda marittima. Questo comitato è composto da rappresentanti del personale e della gestione, che collaborano per:
- Identificare i rischi
- Sviluppare e implementare politiche di sicurezza
- Monitorare e migliorare le pratiche di sicurezza a bordo delle navi.
Auditor interno
Un auditor interno può essere incaricato di effettuare audit periodici sulla sicurezza del lavoro marittimo all’interno dell’azienda. Questa figura si assicura che le politiche e le procedure di sicurezza siano implementate correttamente e che gli standard di sicurezza siano rispettati. L’auditor interno può individuare aree di miglioramento e fornire raccomandazioni per la gestione dei rischi.
Articolo a cura di Renato M.G. Sarlo
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