- 22 Febbraio 2023
- Posted by: Giorgio Grimani
- Categories: Formazione, Senza categoria, Sicurezza

I lavoratori esposti a rischio elettrico possono essere: elettricisti, impiantisti, installatori o addetti alla manutenzione.
Per ognuno di essi è importante che in azienda sia presente un alto grado di sicurezza in caso di pericolo da elettrocuzione. Come vedremo in questo articolo infatti i danni che si possono verificare in questi possono essere gravissimi o addirittura mortali.
Per questo motivo è importante eseguire una valutazione attenta e accurata, in linea con le norme di regolamentazione in merito al rischio elettrico.
Quest’ultimo è definito dal Testo Unico sulla sicurezza come un derivato:
“…dal contatto diretto o indiretto con una parte attiva e non protetta di un impianto elettrico, così come il rischio d’incendio o esplosione derivanti dal pessimo stato di manutenzione o dall’imperizia nell’impiego di impianti e strumentazione.”
Ne parliamo più specificamente in questo articolo.
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La normativa che regola il rischio elettrico: D.Lgs. 37/08 e Norma CEI 11-27
I lavori esposti a rischio elettrico sono regolamentati da diverse normative che intervengono per tracciare diverse linee guida.
Prima di tutto troviamo il D.Lgs. 81 del 2008, che disciplina:
- Gli obblighi del datore di lavoro
- I requisiti di sicurezza
- I lavori sotto tensione e il prossimità di parti attive
- La protezione dai fulmini
- La protezione di edifici, impianti, strutture e attrezzature
- Le verifiche e i controlli
- Le sanzioni in merito
A integrare le linee generali tracciate dal Testo Unico sulla Sicurezza avremo poi il D.Lgs. 37/08. Lo scopo del decreto “Conformità impianti e apparecchiature/impianti elettrici/messa a terra/verifiche periodiche” è quello di individuare:
- I requisiti degli impianti e delle attrezzature
- La periodicità di manutenzione e verifiche
Infine non possiamo non menzionare la Norma CEI 11-27, che si occupa del lato più operativo legato ai lavori elettrici. È stata introdotta successivamente e al suo interno troviamo:
- Identificazione delle figure responsabili dei lavori elettrici;
- Modifiche alle definizioni di lavoro elettrico e lavoro non elettrico;
- Istruzioni specifiche per le persone comuni che eseguono lavori non elettrici;
- Introduzione della distanza DA9 riguardante i lavori non elettrici;
- Modifiche alla distanza di lavoro sotto tensione, in riferimento alla bassa tensione;
- Innovazioni nella modulistica relativa a tali lavori.
I pericoli del rischio elettrico
I lavoratori che operano esposti a rischio elettrico possono subire danni anche molto gravi nel caso la corrente elettrica attraversi il loro corpo. Si parla infatti di folgorazione o elettrocuzione in questi casi e può avvenire per:
- Contatto diretto
- Contatto indiretto
- Arco elettrico
Inoltre non bisogna dimenticare che il rischio elettrico può causare incendi in determinate situazioni, come nei casi di anomalie, corto circuito, arco elettrico o sovraccarico.
Gli effetti dell’elettrocuzione sul corpo umano sono:
- Tetanizzazione, ovvero una contrazione muscolare involontaria
- Arresto respiratorio
- Fibrillazione ventricolare
- Ustioni di vario grado
Come si valuta il rischio elettrico
I rischi elettrici possono causare danni anche gravissimi, addirittura mortali, di conseguenza la valutazione del rischio deve essere impeccabile e tenere presente:
- Fonti di rischio primario tra cui impianti e apparati
- Condizioni specifiche e caratteristiche degli ambienti lavorativi
- Specifiche dei processi lavorativi
Per garantire un livello di sicurezza ottimale è fondamentale che la valutazione sia il più dettagliata possibile e aggiornata periodicamente in base alle variazioni operative.
La Norma CEI che abbiamo citato nel paragrafo precedente fornisce importanti requisiti per rispettare i livelli di sicurezza in caso di rischi elettrici. Nello specifico la valutazione dovrà rispettare i parametri delle attrezzature, i DPI da adottare e la formazione dei lavoratori esposti al rischio.
Quali misure preventive adottare
L’articolo 80 del D.Lgs. 81/08 stabilisce gli obblighi del datore di lavoro in caso di rischio elettrico, quest’ultimo dovrà proteggere i lavoratori da:
- Contatti elettrici diretti;
- Contatti elettrici indiretti;
- Innesco e propagazione di incendi e di ustioni;
- Innesco di esplosioni;
- Fulminazione diretta ed indiretta;
- Sovratensioni;
- Altri fattori ragionevolmente prevedibili.
A queste indicazioni andranno aggiunte una serie di misure preventive da adottare nei luoghi di lavoro per garantire la sicurezza dei lavoratori.
Andrà innanzitutto preparato l’attestato di conformità dell’impianto elettrico, con indicati l’ubicazione e il funzionamento del quadro elettrico generale e del quadro elettrico di zona. Occorrerà eseguire le verifiche del funzionamento dell’interruttore differenziale e provvedere allo spegnimento degli apparecchi pericolosi nelle ore notturne.
Infine andranno applicate regole di sicurezza che impediscono di utilizzare apparecchi nelle vicinanze di liquidi o in caso di umidità. Bisognerà inoltre utilizzare le attrezzature e i DPI conformi e a norma, far intervenire personale qualificato durante le recisioni e non sovraccaricare le prese della corrente.
Per quanto riguarda la prevenzione da incendi di natura elettrica è possibile utilizzare solo estintori a polvere o CO2.
Tutela dei lavoratori
Tutelare i lavoratori dal rischio elettrico è una prerogativa del datore di lavoro, che dovrà adottare misure di gestione specifiche.
La prima di tutte è sicuramente la formazione e l’informazione degli addetti ai lavori, anche e soprattutto tramite una segnaletica adeguata. In secondo luogo è di fondamentale importanza la manutenzione periodica degli impianti e delle attrezzature.
In azienda è sempre meglio adottare dispositivi tecnici adeguati, come interruttori differenziali, batterie fisiche, misuratori di tensione e materiali isolanti. Infine è giusto ricordare che è sempre meglio dotare i lavoratori di DPI e strumenti a norma. Tra questi ultimi troviamo:
- Pinza a becco e pinza tronchese isolate per il taglio dei cavi
- Cacciaviti isolati da elettricista per i collegamenti
- Coltello e pinza spelacavi per togliere le guaine
- La pinza crimpatrice
Articolo a cura di Renato M.G. Sarlo
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